Con lucidità e ironia, l’autore ci porta prima in Portogallo, poi a Taiwan e infine a Hong Kong, raccontando il suo appassionante lavoro, che però è sempre più stritolato da logiche di profitto e da dirigenti incapaci. Strategie e persone che rendono la vita difficile non solo ai piloti e agli altri naviganti, ma anche alle loro famiglie. La storia è infatti arricchita dalle riflessioni dirette di Maya, moglie dell’autore, sposata segretamente in Qatar.
Un racconto disincantato, che non vuole assolutamente demotivare tutti quei giovani attirati dalla cabina di pilotaggio, ma aiutarli a piantare bene i piedi per terra per impostare il loro futuro senza venire distratti da false promesse.
Ivan Anzellotti (1974), ex pilota della Guardia di Finanza sui Piaggio P166 DL3, è diventato pilota di linea nel 2000 in Alitalia volando con i Mc Donnell Douglas MD-80. Con la crisi della compagnia del 2008 ha lasciato l’Italia e si è trasferito prima in Medio Oriente e a Lisbona, lavorando sugli Airbus A320, e successivamente in Asia dove per due anni ha pilotato anche i Boeing 747. È infine ritornato in Europa nel 2020.
In questo libro racconta le sue nuove disavventure in aviazione, dopo le vicende pubblicate nel suo primo volume Storia di un pilota – Dal funerale di Alitalia alla fuga dal Qatar. Ha anche pubblicato un romanzo giallo ambientato nel mondo dell’aviazione, Il destino degli altri (Phasar Edizioni).
È molto attivo sui social, in cui ama raccontare e spiegare la professione del pilota:
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instagram.com/ivan.anzellotti
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