Questo è il primo libro che pubblichiamo di un pilota non professionista. Ne abbiamo in cantiere anche altri, di donne e uomini ai quali il volo ha reso la vita più completa e più emozionante. Perché volare non è solo una prerogativa di pochi, eccelsi top gun, ma una passione alla portata di tutti, che può arricchire la vita di grandi emozioni.
Ecco quindi la storia di Franco Angelotti, che a un primo sguardo potrebbe sembrare una persona “normale” che ha condotto un’esistenza serena senza particolari scossoni, tra liceo, servizio militare, lavoro, pensione. Invece, la sua vita tranquilla è stata sempre affiancata da una passione molto particolare e stimolante, che ne ha ravvivato il percorso: il volo.
Il suo amore per gli aerei è cominciato con il nonno Nazzareno, meccanico e appassionato di motori, che tra mille interessi aveva anche quello del volo e pilotava piccoli velivoli sopra Fano, nelle Marche. Ancora ragazzo, prima di raggiungere l’età giusta per prendere il brevetto, Angelotti si lascia conquistare dagli aeromodelli radiocomandati. Finalmente, a diciassette anni inizia a volare sul “Macchino”, l’Aermacchi MB.308 e inizia così la sua esistenza di pilota di aeroclub.
In questo suo libro di memorie racconta obiettivi raggiunti, ostacoli, soddisfazioni e pericoli schivati, riflettendo spesso su come il volo, come qualunque passione o forte interesse, sia uno stimolo continuo a migliorare la propria esistenza, ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio valore e dei propri limiti, a maturare e a non smettere mai di imparare, a sapere affrontare gli imprevisti e ad assumersi le proprie responsabilità. Tutte cose estremamente utili nella vita, nelle relazioni e nel lavoro di ogni giorno.