A oggi, il bestseller della nostra piccola casa editrice è Dal buio alla luce: un libro dedicato a Chiara Vigo, l’ultimo maestro di bisso. Scritto dalla giornalista Susanna Lavazza, l’ebook narra l’affascinante storia del bisso, una una sorta di seta naturale marina ottenuta da un mollusco, che dai tempi più remoti è usata per creare pregiatissimi tessuti e vesti.
Chiara Vigo è l’ultima depositaria di tecniche che le consentono di estrarre il bisso senza nuocere ai molluschi. La raccolta del bisso avviene in immersione, nel mese di maggio e con la luna nuova. Indossando una lunga tunica di lino e munita solo d’un paio di occhialini e di un bisturi, Chiara Vigo deve compiere almeno un centinaio di immersioni a oltre 10 metri di profondità per raccogliere 3 etti di filamento grezzo che si trasformeranno in 30 grammi di filo pulito e 18 metri di filo ritorto. I suoi lavori di tessitura e ricamo sono esposti in musei come il Louvre e il British Museum, mentre una preziosa cravatta in bisso regalata al presidente Bill Clinton si trova al Museo Nazionale di Washington.
Migliaia di persone di tutto il mondo visitano ogni anno il Museo-laboratorio del Bisso, creato da Chiara Vigo a Sant’Antioco (Sardegna); era quindi pressoché inevitabile che nel corso degli ultimi anni proponessimo versioni in lingua inglese e tedesca dell’ebook di Susanna Lavazza. De l’obscurité à la lumière – Le byssus marin et Chiara Vigo è la versione in lingua francese, disponibile da oggi presso tutti i principali rivenditori online a €4,99 (€7,49 per la sola versione Apple, dotata di un maggior numero di immagini). Si tratta della nostra prima proposta nella lingua dei “cugini” d’oltralpe e la traduzione è stata realizzata da Paola Farolfi, coadiuvata da Christian de Poorter nella revisione del testo.
Ci auguriamo che con il nostro piccolo contributo l’avvincente storia del bisso e di Chiara Vigo possa con avere la diffusione che merita, mantenendo in vita questa splendida tradizione plurimillenaria, citata tra l’altro dallo stesso Capitano Nemo in Ventimila leghe sotto i mari, di Jules Verne: “Gli abiti che lei indossa sono tessuti di filo di bisso di certe conchiglie e poi tinte in antica porpora […]. Una volta, se ne facevano belle stoffe, calze, guanti, essendo questi filamenti nel tempo stesso morbidi e calorosi”.